Questione DAP UEPE Bari

penitenziaria

La recente assenza di personale di Polizia Penitenziaria nella sede dell’UEPE di Bari evidenzia una carenza strutturale che richiede una coraggiosa presa di posizione a sostegno del generale funzionamento dell’Ufficio e della cura dei molteplici e complessi processi di servizio cui deve far fronte.

Si apprezza la tempestività con la quale si è disposto che sia garantito l’aggiornamento dello SDI, ma questo si profila un risibile risultato a fronte di attività dell’Ufficio sulle quali si registra un depauperamento di risorse e  di possibilità che si sta inesorabilmente storicizzando.
L’esigua presenza di poliziotti penitenziari non garantisce un’adeguata gestione della vigilanza, in particolare della sala d’attesa nella quale, si ricorda, afferisce anche utenza spontanea.

L’indice di imprevedibilità, numerica e di altra natura, impone la opportunità di un monitoraggio attento e competente, in grado, tra l’altro, di compensare la circostanza che negli UU.EE.PP.EE., a differenza degli Istituti, non è codificato il ricorso al  “divieto di incontro”, con la conseguenza che ancor più pregnante, sul piano della sicurezza, diventano le condizioni di corretta, serena e “diluita” gestione dell’utenza. Non solo!
L’esiguità del personale di polizia penitenziaria ha di fatto, nel tempo, inibito la possibilità di ricorrere alla loro collaborazione nell’espletamento di interventi fuori sede, nelle circostanze in cui, per la tipologia dei condannati, la gravità della loro posizione giuridica, le caratteristiche della loro residenzialità in luoghi isolati, prevalentemente sconosciuti, lontani dai centri abitati, talvolta lontani anche dalle principali reti stradali, richiede oculatezza, prudenza e soprattutto interventi che, profilandosi “plurali”, rendono possibile lavorare in condizioni di maggiore sicurezza e di maggiore serenità operativa.

In questo scenario, ulteriormente a quanto può essere compiuto con l’utilizzo dei mezzi pubblici, resta ancora aperto il problema dell’accompagnamento dei Funzionari di Servizio Sociale non in condizioni di guidare le auto di servizio. Problema sul quale, pur ritenendo che non debba gravare sulla unità di Polizia Penitenziaria, non si intravede altra possibilità se non quella che anche il personale del Comparto Ministeri possa essere eventualmente adibito alla guida degli autoveicoli anche per l’accompagnamento dei Funzionari di Servizio Sociale.

Per fugare l’idea che vi sia un concetto di asservimento di tali unità lavorative alla prevalenza del Servizio Sociale, ci si permette solo di proporre di verificare nei dati del monitoraggio che codesto Provveditorato assume annualmente, il numero di servizi esterni espletati e dei kilometri percorsi. Un’attenta lettura e interpretazione dei dati non può che evidenziare che tutto il personale di Servizio Sociale è costantemente impegnato in una pianificazione organizzativa che metta a frutto e dia valore alle scarse risorse disponibili.
Non è raro che la stessa auto di servizio, condotta da un Funzionario di Servizio Sociale, sia utilizzata da più unità dirette nella stessa zona geografica. Non va, infine, dimenticato che gli Istituti Penitenziari di Trani e Altamura, in posizione decisamente decentrata rispetto ai centri urbani, risentono di scarsi/assenti collegamenti con i mezzi pubblici.
In sintesi, a partire da una congrua presenza di personale di polizia penitenziaria per continuare con altri fondamentali aspetti della vita organizzativa dell’UEPE di Bari, rivolgiamo la richiesta al Provveditore di considerare, con l’attenzione che lo ha sempre contraddistinto, le complessive condizioni di lavoro del predetto Ufficio, per individuare soluzioni che consentano di mantenere gli standard di produttività e la qualità degli interventi, in funzione di quanto viene richiesto dalle Direzioni degli Istituti Penitenziari, dalla Magistratura di Sorveglianza e dagli altri UU.EE.PP.EE. (e anche da codesto Provveditorato in materia di ricerca, progettualità e collaborazione).
Il momento storico lo richiede prepotentemente, perché si preparano cambiamenti operativi nel campo dell’esecuzione penale che suggeriscono di essere preparati e operativi, e se possibile, sufficientemente sereni e garantiti.
Distinti saluti.

Il Segretario Prov.le FP CGIL            Il Responsabile Prov.le DAP FP CGIL
      Antonio VENTRELLI                          Michele CARLETTA