La Puglia rischia di perdere gli screening oncologici.
Attivati nel 2007 su tutto il territorio regionale, gli screening oncologici sono programmi di prevenzione garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale dei tumori alla mammella (per donne dai 50 ai 69 anni), al colon retto (per uomini e donne tra i 50 e i 70 anni) ed al collo dell’utero (per donne tra i 25 e i 64 anni) e inseriti fra i LEA, ossia i livelli essenziali di assistenza.
Il sistema di screening, che offre gratuitamente prestazioni di assistenza sanitaria a persone asintomatiche rientranti nelle fasce d’età più a rischio di tumore, contattate attraverso lettere di invito alla prevenzione, oggi rischia di saltare a causa di un inconcludente dialogo politico-istituzionale che non assicura la continuità del servizio e di conseguenza nemmeno la continuità occupazionale dei dipendenti del Centro Regionale Screening che dal mese prossimo, precisamente dal 19 giungo 2014, rischiano di perdere il lavoro.
E’ da diversi mesi che chiediamo incontri sia all’Assessore alla salute Elena Gentile, senza ricevere alcuna risposta, sia cerchiamo invano di contattare gli uffici competenti dell’assessorato al ramo.
Se il servizio sarà interrotto, non solo i cittadini pugliesi saranno privati di prestazioni gratuite che spettano loro di diritto, ma anche i dipendenti del centro che già da tre anni vivono una situazione di precariato lavorativo, saranno definitivamente senza occupazione. Assisteremo così ad una inesorabile retrocessione culturale rispetto alla tematica della prevenzione in un momento storico in cui il legame tra prevenzione e salute è essenziale.
Grazie allo screening gravi forme tumorali sono state tempestivamente diagnosticate e curate.
Indiscutibile quindi l’impatto positivo non solo sulla salute dei cittadini ma anche sui risparmi di spesa per la Sanità Pubblica pugliese.
Per assicurare la prevenzione a tutti i cittadini della Puglia, dal 2011 il servizio è stato centralizzato con la costituzione del Centro Regionale Screening presso l’ARES Puglia. Positiva conseguenza dell’attivazione del centro (ne hanno usufruito le Asl di Bari, Taranto e Bat), è stata il numero sempre più elevato di cittadini che hanno fatto controlli gratuiti grazie al diffondersi della cultura della prevenzione e alla continua consulenza sanitaria offerta dagli operatori che rispondono ad un numero verde dedicato.
A partire dal 1°gennaio 2014, come indicato nella delibera di giunta regionale n. 1768 del 24/09/2013, tutti i territori della Puglia avrebbero dovuto fare riferimento al Centro Unico Regionale per le procedure di invito allo screening, cosa che invece ad oggi non è avvenuta. E questo è ancora più grave se si considera che per la costituzione del Centro Unico Regionale sono state investite ingenti risorse finanziarie e formato personale competente, a breve senza collocazione.
Chiediamo all’Assessore Regionale alla Salute Elena Gentile di intervenire tempestivamente per salvaguardare queste importanti istanze di salute che stanno franando, anche sotto i suoi piedi.
Domenico Ficco – Segretario Generale FP Cgil Bari