(Comunicato stampa di Pino Gesmundo – Segretario Generale CGIL Bari – e Domenico Ficco – Segretario Generale FP CGIL Bari)
Anche oggi, l’ennesima morte bianca, questa volta avvenuta nella ASL Bari, ci testimonia l’inefficienza dello Stato, il risultato della somma dei tagli colossali di risorse, a volte ingiusti, lineari, irrazionali e inumani, che possono determinare sacrifici sul posto di lavoro. Ormai sempre più spesso.
In un servizio difficile e delicato quale quello della sanità.
In situazioni contingenti di questo genere, al di là dello sgomento e della disperazione da cui siamo presi, ci chiediamo cosa possiamo fare per arginare condizioni di esasperazione e deriva che colpiscono il nostro quotidiano.
Il pareggio di bilancio tanto sventolato ed osannato dalla ASL, i famosi conti “a posto” non significano dunque che i servizi funzionano bene, che le professionalità siano valorizzate ed i lavoratori tutelati, che l’utenza sia servita adeguatamente con livelli di qualità adeguati.
Eppure, in questo caso, il segnale di allarme e di rischio immediato era stato lanciato, prima timidamente e poi disperatamente. Era stato richiesto, e da più parti, il minimo indispensabile di tutela per costruire condizione di vivibilità in un servizio difficile.
I presidi di sicurezza erano troppo costosi!
Abbiamo chiesto ed ottenuto che sia dichiarato il lutto cittadino. Un momento di riflessione affinchè tutti possano riflettere, istituzioni e parti sociali insieme, su avvenimenti e tragedie che non devono più ripetersi.
Ma non basta.
E soprattutto, all’indomani di un dramma che travalica il significato di una morte ingiusta, oltre a riflettere dobbiamo agire. Agire perchè l’accaduto parla di condizioni di difficoltà in cui versa il welfare, urla di coesione sociale inesistente, grida incomprensione verso un servizio pubblico che affronta quotidianamente il suo dovere, silenziosamente, fino in fondo, anche rispetto alle porte chiuse e sorde di un’Amministrazione che lamenta la mancanza di risorse.
Rivendichiamo dunque un ‘attenzione continua specie sui servizi alla salute, sulle politiche sociali, su un piano di rientro che non può fare i conti sulla pelle ed il sacrificio delle persone, sia utenti che lavoratori.
Chiediamo tutela e servizi di qualità per tutti. Fino ad ora abbiamo vigilato, sia pur speranzosi e fiduciosi in un nuovo assetto dei servizi socio-sanitari attento al territorio, in prestazioni sociali adeguate da parte di Comune e Provincia ma, da ora in poi, pretenderemo un’attenzione ed una nostra presenza costante, nel confronto con le Istituzioni, per organizzare al meglio il futuro delle persone tutte e dei servizi, soprattutto quelli pubblici, in questo nostro territorio.
Bari, 4 settembre 2013