INTEGRAZIONE INPS: REALTA’ O FINZIONE?

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INTEGRAZIONE INPS: REALTA’ O FINZIONE?

OVVERO BENVENUTI AL TRUMAN SHOW!

 

Dopo oltre un anno di totale inerzia dalla emanazione della legge che ha soppresso inpdap ed enpals ed ha istituito il super inps (ovvero il piu’ grande ente previdenziale del mondo), i vertici di detto istituto hanno pensato di poter procedere in tutta fretta, a decorrere dal mese di aprile c.a., a questa difficile integrazione attraverso la semplice applicazione, leggermente corretta, del modello organizzativo del vecchio inps (peraltro a tutt’oggi non ancora pienamente sperimentato) al nuovo ente, senza considerare in alcun modo le diversita’ di modello organizzativo e di procedure informatiche esistenti nei due enti.

I vertici dell’istituto, nel tentativo di far apparire all’opinione pubblica che tale storica integrazione degli enti previdenziali sta procedendo con successo, stanno rappresentando una realta’ virtuale che nulla ha a che vedere con i problemi reali vissuti quotidianamente dai lavoratori del nuovo ente previdenziale e delle ricadute sui servizi erogati ai cittadini. Infatti, la sede integrata provinciale di bari presenta numerose carenze logistiche e strumentali (comuni a molte sedi) che hanno una inevitabile ricaduta sul benessere lavorativo dei dipendenti.

Vale la pena di ricordare, a mero titolo esemplificativo, le pessime condizioni igienico sanitarie in cui versano gran parte delle strutture inps di bari (comprese le agenzie) a causa della carenza di pulizie ed il pessimo funzionamento dell’impianto di aria condizionata dello stabile sito su lungomare n. Sauro. Una citazione particolare merita, inoltre, la grave carenza di beni strumentali e di consumo necessari al normale svolgimento delle attivita’ istituzionali dell’ente (vedasi carta, toner, stampanti, etc.) E le insufficienti risorse economiche sul capitolo delle spese di facchinaggio che rende difficile qualsiasi intervento di integrazione logistica che sta ricadendo quasi totalmente sui lavoratori.

Ne’ tantomeno ci convincono alcune operazioni di integrazione logistica che sono state poste in essere di recente (vedasi trasferimento area credito) che stanno determinando un inopportuno smembramento della gestione pubblica causando una ricaduta negativa in termini di efficienza ed efficacia sui servizi erogati.

Non va sottaciuta, altresi’, la situazione relativa ai carichi di lavoro della direzione provinciale (comprese le agenzie) che diventano sempre piu’ insostenibili a causa delle insufficenti risorse umane assegnate ed al contestuale progressivo aumento della produttivita’ con l’introduzione del famigerato coefficiente “124” che ha tra l’altro visto un monitoraggio falsato dei tempi di lavorazione dei prodotti della gestione pubblica. Tale situazione non potra’ che aggravarsi in maniera irreversibile e drammatica con i prossimi prepensionamenti resisi indispensabili a seguito della determinazione di una dotazione organica dell’istituto assolutamente inadeguata alle attivita’ istituzionali da svolgere, con gravissime ricadute nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Ne’ si puo’ pensare di risolvere i problemi di raggiungimento degli obbiettivi di sede riccorrendo ad escamotages che nell’immediato possono sembrare utili allo scopo, ma che nel prossimo futuro creerebbero danni irreparabili in quanto forniscono una realta’ distorta e non veritiera.

Vanno ricordati, infine, l’annoso ed irrisolto problema del mansionismo, che perdura nell’istituto e che vede molti lavoratori sfruttati ed utilizzati in mansioni superiori senza alcun riconoscimento giuridico ed economico ed il pericolo di decurtazione che incombe sul salario accessorio dei lavoratori a seguito dei tagli previsti dalla legge di stabilita’. A nostro avviso, la principale causa di tale grave situazione in cui versa l’istituto e’ da ricercarsi nella scarsita’ delle risorse economiche messe a disposizione dalla parte politica e dai vertici dell’ente per poter operare una cosi’ difficile integrazione richiesta per la nascita del super inps.

Tuttavia, per senso di responsabilita’, anche i dirigenti delle sedi farebbero bene a rappresentare con tutta la drammaticita’ del caso le suddette criticita’ al fine di non dare (come in un “truman show”), una visione edulcorata e falsata del processo di integrazione di cui pagheremmo tutti inevitabilmente le conseguenze in futuro.

       Il Segretario Prov.le FP CGIL                  Antonio VENTRELLI

Il Coordinatore Prov.le EPNE FP CGIL                 Dario CAPOZZI ORSINI

Il Segretario Aziendale FP CGIL INPS Prov.le     Andrea LAGRAVINESE