Sciopero dei dipendenti del Presidio di Riabilitazione “Padre Pio” di Capurso
Domani, mercoledì 8 aprile, i dipendenti del Presidio di Riabilitazione Padre Pio ricorreranno allo sciopero per rivendicare diverse mensilità non corrisposte dalla Società GMS s.p.a. che gestisce la struttura in regime di accreditamento istituzionale. Numerose sono state le richieste di incontro da parte dei dipendenti all’azienda e alle Istituzioni senza alcun riscontro fattivo.
È del 12 marzo scorso il mancato accordo sindacale davanti al Prefetto per la procedura amministrativa di conciliazione che ha portato alla proclamazione dello sciopero.
Nel frattempo, sono state avviate anche denunce all’ Ispettorato del Lavoro.
Ad inasprire il già ruvido rapporto tra dipendenti e Società GMS s.p.a., non nuova a cronici ritardi nella corresponsione degli stipendi (due o tre mesi è stata regola per dieci anni), sono stati diversi comunicati dell’amministratore unico che, a più riprese, rassicurava tutti dicendo che la situazione stava per risolversi grazie ad un accordo con un istituto bancario. Naturalmente non è stato così!
Il 12 marzo, davanti al Prefetto, noi, OO.SS., abbiamo verbalizzato il mancato accordo per la conciliazione, data l’assenza della società GMS s.p.a. che, a meno di 24 ore dall’incontro istituzionale, aveva chiesto un rinvio in quanto si era ricordata che ” uno dei responsabili societari era impegnato quale teste in un procedimento penale presso il Tribunale di Bari”. Probabilmente non c’era nessuno altro responsabile che potesse venire a chiarire ciò che ora, dopo la proclamazione dello sciopero, vorrebbero fare con estremo ritardo. È un bruttissimo segnale che leggiamo come un tentativo di impedire quel sacrosanto diritto all’esercizio dello sciopero per reclamare la regolare retribuzione!
Al momento i dipendenti vantano crediti relativi alle mensilità di dicembre 2014, gennaio, febbraio e marzo 2015 ed, in più, il saldo delle rate (accordo tra azienda e lavoratori) dei mensilità di febbraio e marzo 2014.
Le Istituzioni? Da parte di alcune il silenzio finalmente è terminato. Con l’avvicendamento dei vertici della ASL Bari abbiamo ricevuto grande disponibilità ad essere accolti, ascoltati e a prendersi in carico l’annosa problematica. A tal proposito abbiamo ricevuto comunicazione che il 31 del mese scorso la ASL Bari avrebbe tenuto una conferenza di servizio ad hoc a seguito delle azioni dei nostri legali volte a invitare e diffidare al pagamento delle retribuzioni in luogo del datore di lavoro esecutore di affidamento ed inadempiente all’obbligo di corrispondere le retribuzioni. Al momento non conosciamo gli esiti. Pertanto, riteniamo che lo sciopero di domani, che si articolerà con un sit in di protesta nel piazzale antistante l’ingresso della ASL Bari, possa essere utile anche ad avere lumi in tal senso.
Bari, 7 aprile 2015
Domenico Ficco
Segretario Generale Fp CGIL Bari